L’Uomo nero
Tra il dicembre del 1969 e il gennaio del 1970 Pistoletto scrive L'uomo nero, il lato insopportabile, una riflessione sull'attività condotta con lo Zoo, scritta in un mese esatto di tempo, subito in stesura finale su 365 pagine di un’agenda. Il libro prende il nome dalla figura dell’Uomo nero, un gioco praticato dallo Zoo a Corniglia nell’estate del 1969, e che ricomparirà nell’Ufficio dell’Uomo nero, un’installazione presentata per la prima volta a Bologna nel 1970. L’Uomo nero è per Pistoletto il simbolo dell’essere solo, dell’unicità nel grande gioco del doppio, e del vuoto inteso come contenitore del tutto. Pubblicato nel 1970 a Salerno da Marcello Rumma, il libro è oggi disponibile nella raccolta degli scritti di Pistoletto dal 1962 al 1988, tradotta anche in inglese, Un artista in meno/A Minus Artist (Hopefulmonster, Firenze, 1989). Nel 1988 esce l’edizione francese (L’homme noir, Le coté insupportable, École Nationale Supérieure des Beaux-Arts, Paris) e nel 1997 quella tedesca (Der schwarze Mann. Die unerträgliche Seite, Pakesch & Schlebrügge, Wien).

Nel settembre del 1971 nascono le sue due figlie gemelle, Armona e Pietra, entrambe coinvolte nell'attività artistica del padre nei decenni successivi.

Nel 1972 Pistoletto e la famiglia si trasferiscono a vivere in una casa/studio in montagna a Sansicario, in Val di Susa, nel comprensorio sciistico dell'attuale Via Lattea, che sarà la sua abitazione principale fino alla fine degli anni Settanta.
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La ricerca dell’Uomo nero, 1969
Lo Zoo scopre l'Uomo nero, 1969
Lo Zoo scopre l'Uomo nero, 1969
Lo Zoo scopre l'Uomo nero, 1969
Lo Zoo scopre l'Uomo nero, 1969
L'Uomo nero, 1969
L'Uomo nero, 1969
L'Uomo nero, 1969
Ufficio dell'Uomo nero, 1970
L'Uomo nero, 1970
 MICHELANGELO PISTOLETTO
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